Contrariamente a quanto si crede, l'intervento del fisioterapista non è solo strettamente “fisico” e localizzato. Trattandosi di terapie mirate al recupero delle abilità motorie perdute completamente o parzialmente è necessario includere anche aspetti motivazionali che prevedono un sostegno emotivo ed empatico al paziente. Il lavoro del fisioterapista è importante nella cura di molte patologie e la sua attività ha un impatto sociale indiscutibile. Infatti i risultati ottenuti dopo gli interventi sono importanti non solo per il paziente stesso, ma per l’intero tessuto sociale che può così disporre di persone che ritornano alle loro attività quotidiane più rapidamente. Un’attività importante avviene anche nei reparti di cure acute, nella riabilitazione, nella promozione della salute, nella prevenzione e nella medicina palliativa.

Oltre a diversi indirizzi di specializzazione, i fisioterapisti lavorano soprattutto in sei settori prioritari:

> Fisioterapia generale, fisioterapia generale con specializzazione psicosomatica
> Geriatria
> Organi e vasi sanguigni
> Muscolo-scheletrico
> Neuromotricità e organi sensoriali
> Pediatria

Ogni trattamento viene impostato sulle singole necessità del paziente. Dopo un’anamnesi con dei test individuali si giunge ad una diagnosi clinica e si stabiliscono gli obiettivi del trattamento come pure le misure da adottare, sempre in accordo con il paziente. Di sua competenza è anche la verifica che il decorso sia ottimale e tra i suoi obiettivi vi è anche la volontà di coinvolgere il paziente affinché impari a gestire al meglio e in modo più individuale i dolori e la capacità di gestione della propria situazione. Il rispetto di principi etici, la documentazione esaustiva e una stretta collaborazione interprofessionale con il personale curante coinvolto sono parti integranti della terapia.

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